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Descrizione e Cenni storici
Cossogno è crocevia di due realtà: a un chilometro dal capoluogo di provincia, Verbania, e privilegiata porta d'ingresso per il Parco, a un passo dalla città e totalmente inserita nella storia della civiltà rurale montana. La frazione Cicogna, con i suoi 21 abitanti, è la "piccola capitale del Parco". L'altra frazione, Ungiasca, è un suggestivo balcone naturale sulla piana verbanese e sul lago Maggiore.
A Cossogno ha sede l'Acquamondo, Centro di Educazione Ambientale del Parco e Museo dell'Acqua. Appena sotto l'Acquamondo, nella valle di Ramolino, è conservato uno degli esemplari più belli di frantoio per le noci e di mulino, el mulin det Camil, simbolo dell'operosità montanara e della fatica del vivere quotidiano delle generazioni passate.
Il carattere torrentizio dei corsi d'acqua della Val Grande ha permesso all'uomo di sfruttare questa risorsa offerta dalla natura, anche in senso industriale; nel 1892 alla "Lanca", veniva realizzata dall'imprenditore Carlo Sutermeister la prima centrale idroelettrica con trasporto e distribuzione di energia a distanza, che con la sua energia elettrica illuminò Intra e Pallanza precedendo di pochi mesi l'illuminazione di Roma. Oggi le centrali in attività, che su richiesta alle imprese si possono visitare, sono due: Cotonificio Verbanese alla Lanca e Angelo Giannazza SpA nella valle di Ramolino.
All'ingresso del paese, appena passato il ponte sul rio Aurelio, prendendo a destra, si va in località Inoca, toponimo che significa luogo acquitrinoso, punto di partenza di itinerari escursionistici nella Val Grande.
Lungo il percorso si possono ammirare le cappellette della Via Crucis. La chiesetta di Inoca è stata edificata nella prima metà del '600, su una precedente cappelletta dedicata alla Madonna di Re, patrona del Parco. Annesso all'oratorio vi è la "Casa dei banditi", così chiamata perché durante le epidemie di peste era adibita a lazzaretto.
Tra i luoghi significativi si segnala il "Ponte Romano", che deve il suo nome al fatto che qualche visitatore del secolo scorso ne rimase a tal punto affascinato da ritenerlo un'opera ben più antica della sua data di costruzione, ricordata da una pietra murata su una fiancata del ponte: 1773. Originariamente costruito in legno, il ponte è una bella opera in pietra che, con un solo arco a schiena d'asino, congiunge il territorio di Cossogno a quello di Rovegro. Questi sentieri costituiscono la rete dell'Area Natura della bassa Val Grande.
A Cicogna, paese immerso nel verde dei boschi, ci sono un Centro Visitatori e un Ostello del Parco e vi partono due Sentieri Natura: La civiltà della fatica e Una Storia d'acqua.
Nel capoluogo si possono visitare:
A Cicogna:
Orrido "Paradiso dei cani": Si parte da Via Solferino, nella parte bassa del capoluogo, e si imbocca il sentiero che conduce al ponte romano e a Rovegro. La cornice naturale è tra le più severe e selvagge: il millenario fluire delle acque ha scavato una forra profonda in uno dei punti più stretti della valle: uno splendido orrido curiosamente denominato "Paradiso dei cani".
Pineta d'Inoca: Quella che comunemente viene chiamata "la pineta di Inoca", in realtà è una pecceta di abeti rossi. Nella zona sono visibili anche esemplari di larice e di pino strobo, frutto di rimboschimenti effettuati nel secolo scorso. La zona è attrezzata con tavoli per pic-nic.